Sentite parlare di un libro. Siete presi dalla voglia improvvisa di leggerlo, non potete aspettare neanche un minuto. Che cosa fate? Lo cercate sul vostro portale Medialibrary e… non lo trovate!
Gli ebook costano meno dei libri tradizionali, non devono essere timbrati, registrati, tenuti in ordine sugli scaffali. Insomma, se sono più facili da gestire e da distribuire, perché su MLOL non ce ne sono di più? Se vi è mai capitato di trovarvi in una situazione del genere e ve ne siete chiesti il perché, ecco qualche risposta.
Innanzitutto, le biblioteche affiancano i servizi digitali (ebook da scaricare, quotidiani da consultare da casa sul pc, musica, video…) a quelli tradizionali. Il loro budget deve essere quindi distribuito su tante risorse diverse, più di quante ne esistessero un tempo. Non si può dunque offrire tutto quello che si vorrebbe. La ragione meno evidente è però un’altra: anche disponendo di un budget infinito, le biblioteche allo stato attuale non potrebbero acquistare tutto. Come mai? Ecco tre risposte.
Non di tutti i libri esiste una versione in formato digitale
Dei libri che nascono oggi è facile mettere in vendita un’edizione in ebook oltre a quella su carta, ma non tutti gli editori hanno già iniziato a farlo. Per tutto ciò che è stato pubblicato in passato, inoltre, bisognerà aspettare anni, o forse decenni: verrà piano piano messo a disposizione dagli editori tradizionali, da nuovi editori che nasceranno e produrrano soltanto ebook, o recuperato da progetti non profit come quelli che già oggi forniscono molte risorse open su MLOL.
Non tutti gli editori vendono ebook alle biblioteche
Le biblioteche accedono al mercato librario tradizionale e acquistano libri per darli in prestito ai loro utenti. Ciò è possibile grazie alla funzione sociale riconosciuta alle biblioteche e al fatto che la legge riconosce loro il diritto di farlo, anche se dietro pagamento di un corrispettivo economico.
Non avviene la stessa cosa per gli ebook, per i quali non vale la normativa che regola il commercio dei libri. In questo caso, i singoli editori o gruppi editoriali stringono con le biblioteche accordi specifici che riguardano non solo i prezzi degli ebook, ma anche aspetti importanti come le modalità stesse del prestito (ad esempio, la sua durata). Si possono dunque anche verificare casi – è accaduto ad esempio con grandi gruppi statunitensi – in cui gli editori si rifiutano di vendere i loro ebook alle biblioteche perché ritengono che ciò possa ledere i loro interessi. La situazione è in continuo mutamento, ma, non a caso, di recente è stata lanciata una campagna europea proprio su questo tema, dal nome significativo di The Right to E-Read, culminata nel lancio di una petizione online.
Non tutti gli editori forniscono alle biblioteche i loro cataloghi completi
Un editore è sempre libero di comprendere nell’accordo che ha stretto con le biblioteche il suo intero catalogo o solo una parte di esso. Può ad esempio decidere di escludere per un certo periodo di tempo le novità, o selezionare le collane che ritiene più adatte. I bibliotecari non sono perciò completamente liberi di scegliere i titoli come fanno per le collezioni cartacee, e gli utenti possono restarne delusi. Va detto però che, fortunatamente, anche questo aspetto è in veloce evoluzione e parti sempre più ampie dei cataloghi storici degli editori vengono messe via via a disposizione.
Che cosa si può fare, allora?
Potete rivolgervi ai bibliotecari e chiedere che verifichino la disponibilità del titolo che vorreste leggere ma che non avete trovato: a volte il titolo fa parte delle collezioni concesse in licenza alle biblioteche ed è quindi disponibile all’acquisto. Basteranno pochi clic per inserirlo nella collezione del vostro portale MLOL.
Immagine di azrasta, alcuni diritti riservati.