Sono cresciuta nel Sud, nata in una famiglia di bizzarri narratori, il genere di narratori che si sedeva sul molo in riva al lago la sera e pretendeva che tutto quello che diceva fosse la verità assoluta, come se provenisse dalla Bibbia. Più la storia risultava stravagante, più era probabile che fosse vera. O almeno così dicevano.
È in questa maniera che la statunitense Maddie Dawson, autrice di Non c’è niente che non va, almeno credo, racconta le proprie origini.
Questa sua seconda opera si colloca a metà tra il classico romanzo rosa e il chick lit: pioniere di questo secondo genere sono Sophie Kinsella e Helen Fielding, ed è ben rappresentato dalle italianissime Federica Bosco e Stefania Bertola.
Si tratta di romanzi rosa con protagoniste tra i 30 e i 40 anni, single, divertenti e piene di umorismo, che vivono tragicomiche relazioni sentimentali e alle quali ne capitano di tutti i colori, facendo scattare un meccanismo di identificazione amato da molte lettrici.
In questo libro la Dawson racconta la storia di Rosie e Jonathan, americani quarantenni del Connecticut, lei insegnante per stranieri, lui appassionato collezionista di oggetti più o meno strambi; insieme da tempo immemorabile, non hanno figli e sono allergici al matrimonio, ma circondati da buoni amici.
La nonna di Rosie, Soapie, è irriverente e vulcanica, ma non più in salute, ed essendo tutta la famiglia che resta a Rosie, questa si sente in dovere di starle sempre vicino. Proprio mentre le condizioni di Soapie vanno peggiorando, tanto da richiedere assistenza costante, Jonathan comunica a Rosie di voler fondare un museo dalla parte opposta dell’oceano: le propone di sposarlo e di trasferirsi a San Diego!
Per Rosie è il momento della scelta, tra la famiglia e il compagno, tra il passato e il futuro, ma finirà per trovarsi di fronte ad un’altra scelta ancora, molto più difficile. E scoprirà che all’amore si può dare sempre un altro nome.
«… Sono innamorato di te. Okay? È chiaro, ora? Ti amo, ti amo, ti amo.»
«Io non… » « Sì che lo sai, e vuoi sapere come fai a saperlo? Perché quando dico il tuo nome non è come quando lo dice chiunque altro, perché quando qualcuno ti ama è come se il tuo nome fosse al sicuro nella sua bocca.»
Romanzo scorrevole, con una trama non nuova ma sempre emozionante, è pensato che per tutte le donne che sognano l’amore, magari non convenzionale, e che credono che il principe azzurro esista davvero.
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