La musica in Murakami

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Nei romanzi di Haruki Murakami la musica rappresenta spesso un punto fermo attorno al quale si dipanano le trame: i protagonisti sono soggiogati da un tema, da una melodia, bloccati come in un fermo immagine su una frase melodica che ricorre in tutta la vicenda. Nel suo ultimo romanzo, L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio, ad esempio, un flash musicale scatena all’improvviso nel protagonista – con un vago sapore proustiano – una tristezza apparentemente senza ragione, associata al ricordo dell’amica Shiro che suona un brano al pianoforte.

Nella sua mente viene focalizzata improvvisamente l’immagine dei piccoli piedi di Shiro che premono il pedale, dei suoi polpacci bianchi e lisci come porcellana, ed egli viene travolto dal dolore più profondo. Ascoltando questo pezzo, come il protagonista Tsukuru, ci si sente avvolti in una melodia malinconica che egli descrive così:

Era una musica piena di pathos, eppure quieta. Un tema lento, suggestivo, all’inizio suonato su note singole, poi tranquille variazioni.
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Ascoltare audiolibri open su MLOL dai dispositivi mobili

13759982694_968448eec3_oScenario n. 1. È inverno, sono le 2 di notte e ti svegli di soprassalto al suono dell’allarme di un’auto. Inveisci e ti rigiri nel letto sperando di riaddormentarti all’istante, ma ormai sei sveglio: c’è poco da fare. Mediti sul da farsi. Alzarsi per andare a vedere la tv in salotto è fuori questione: fuori dalle coperte ci saranno al massimo 8 gradi. Un libro? Sarebbe l’ideale, ma non sei solo, e difficilmente la decisione di accendere la luce alle due di notte sarebbe accolta con entusiasmo. Controlli l’ora sullo smartphone: le 2.15. E a quel punto sei colto da un’illuminazione… Scenario n. 2. È estate, è l’una del pomeriggio e il sole batte a picco sulla spiaggia. Di fare il bagno non ne hai voglia, e intavolare una discussione con i vicini di asciugamano è fuori questione a meno di non seguire un corso super intensivo di tedesco. Nella fretta ti sei dimenticata di portarti dietro un libro, e il giornale l’hai già letto da cima a fondo. A quel punto sei colta da un’illuminazione, e ti rifugi sotto l’ombrellone per il tempo necessario a collegarti a MediaLibraryOnLine dal tuo iPad Scenario n. 3. 24 dicembre: sei sul treno Roma-Ancona diretto a casa dei tuoi per l’irrinunciabile cena della vigilia (+ pranzo di Natale dagli zii + Santo Stefano con gli amici che vedi solo una volta l’anno: si può ben dire che quest’anno non hai lasciato nulla al caso). Più meno all’altezza di Terni hai esaurito tutte le possibilità di intrattenimento (musica-libro-rivista), hai ammirato sufficienti porzioni del meraviglioso paesaggio dell’Italia Centrale, e ti aspettano ancora tre ore buone di viaggio. Cincischi annoiato sul tuo iPhone e ti ricordi di MediaLibraryOnLine: perchè non ascoltare un audiolibro, magari in lingua originale in modo da rinfrescare un po’ il tuo inglese? Continua a leggere

Tutti i romanzi di John Green su MediaLibraryOnLine

John Green è uno scrittore statunitense per ragazzi nato nel 1977. Il romanzo che gli ha fatto raggiungere la fama mondiale è Colpa delle stelle, da cui è stato tratto l’omonimo film uscito nelle sale italiane lo scorso settembre. Tuttavia in Italia i suoi libri sono pubblicati dal 2006, e fin dal suo esordio Green si è guadagnato il titolo di scrittore per giovani adulti tra i più interessanti dell’ultima generazione.

Cercando AlaskaCercando Alaska (Fabbri, 2006, ripubblicato da Rizzoli nel 2014). Miles Halter è un appassionato di Ultime Parole Famose, e decide di frequentare la prestigiosa scuola di Culver Creek per andare alla ricerca del suo “Grande Forse” (come apparentemente disse anche Rabelais prima di esalare il suo ultimo respiro). Lì fa amicizia con Chip (noto a tutti come “il Colonnello”), suo compagno di stanza, con Takumi, e soprattutto con Alaska, una ragazza affascinante ma anche parecchio incasinata. Naturalmente Miles si innamora di Alaska, e la notte in cui – tra i fumi dell’alcool – finiscono per baciarsi, è convinto che sia l’inizio di qualcosa di meraviglioso. E invece quella stessa notte Alaska muore in un incidente d’auto, e non è chiaro se si sia trattato davvero di un incidente, o se abbia deciso di farla finita una volta per tutte. Da quel momento Miles e Chip (oppressi dal lutto per l’amica, ma anche dal peso della responsabilità di averla lasciata salire in macchina nonostante avesse palesemente bevuto troppo) cercano di scoprire cosa sia veramente successo quella notte, e che cosa avesse in testa Alaska quando è salita in macchina… Continua a leggere

I grandi capolavori del Rijksmuseum di Amsterdam

Fino a qualche anno fa per ammirare i capolavori di un museo o di una galleria d’arte era necessario visitarli di persona, o in alternativa sfogliare un bel libro d’arte a tema fra quelli offerti dalla propria biblioteca. Con l’avvento di internet molte istituzioni museali, soprattutto le più importanti a livello mondiale, in seguito ad un intenso lavoro di digitalizzazione e catalogazione hanno iniziato a rendere disponibili online, con fini promozionali, le immagini ad alta definizione delle loro collezioni: organizzate in percorsi, ricercabili all’interno di un catalogo, oppure caricate su Flickr. Alcuni di questi musei negli ultimi anni hanno compiuto un passo ulteriore verso l’open access: non si sono cioè limitati a rendere visibili le loro collezioni, ma hanno anche scelto di consentire l’uso dei loro materiali, in alcuni casi solo a fini scolastici o di ricerca, in altri casi rendendolo completamente libero.

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Moda, costume e società: la nuova offerta dell’edicola MediaLibrary

L’offerta PressDisplay di MediaLibrary (di cui abbiamo parlato qui) si è arricchita di nuove testate italiane, edite da Hearst Magazine Italia. In questo articolo vedremo, in particolare, le riviste dedicate alla moda e al costume che, in un certo senso, hanno seguito da vicino la storia femminile del nostro Paese.

Ci siamo divertiti a ripercorrere le tappe delle loro pubblicazioni in Italia e abbiamo dato un’età a ciascuna di esse perché si sa… parlare di età delle signore non è elegante, ma con i periodici non c’è niente di male!

43(1)Gioia! apre la nostra carrellata. Il primo numero del settimanale risale al 1937 (le prime uscite cartacee sono conservate in queste biblioteche). La Bibliografia dei periodici femminili lombardi: 1786-1945 testimonia che Gioia! si rivolse da subito ad un pubblico giovane e popolare; racconti e novelle trovarono ampio spazio all’interno delle sue pagine, così come la corrispondenza con le lettrici. Gli spazi dedicati alla moda non costituivano la priorità anche se venivano offerti alle lettrici cartamodelli per la realizzazione degli abiti. Vi erano ulteriori rubriche a cadenza fissa: Cose in punta di penna: argomenti di costume, Si gira: cinema, Orizzonti bibliografici: segnalazioni editoriali, Sguardo sul mondo: politica. Nella storia editoriale di questa rivista è verosimile ipotizzare un’interruzione tra il 1 luglio 1944 e il 3 febbraio 1946. Continua a leggere