A distanza di qualche mese dal post dedicato alla musica alternativa italiana disponibile al download legale e gratuito su MediaLibraryOnLine – grazie al servizio MP3 download, che mette a disposizione milioni di tracce dai cataloghi Sony e The Orchard – BiblioMediaBlog vi propone altri dieci album che potete trovare su MLOL. Che si parli di indie-rock, pop d’autore, post-punk o psichedelia spaziale, le opere raccontate qui sotto contribuscono a fornire un’immagine ben più che confortante dello stato della creatività musicale nel nostro Paese.
Buon viaggio, e buon ascolto.
Bad Apple Sons – My Dear No Fear (2014)
Quartetto fiorentino già autore nel 2010 di un notevolissimo debutto omonimo – anch’esso disponibile su MLOL – i Bad Apple Sons tornano con le nove canzoni di My Dear No Fear: sempre scure e ossessive, traghettano Michael Gira e Swans in un contesto di travolgente post-punk retto dal basso e da un recitato che deve molto a Nick Cave; il tutto perfettamente riassunto dai nove, impressionanti minuti di Ascend. Un’intensità acuminata ed essenziale, come di rado si sente nella musica contemporanea, non solo italiana.
Colapesce – Un Meraviglioso Declino (2012)
Colapesce è il nome scelto da Lorenzo Urciullo (classe 1983) per il suo progetto cantautorale, ripescato dall’omonima leggenda. Un Meraviglioso Declino, l’esordio, è un disco di gran classe, che cita tanto il pop italiano alla Lucio Battisti – anche e soprattutto per certi toni della voce – quanto i grandi auotri indie d’oltreoceano – il compianto Mark Linkous (Sparklehorse) ad esempio, o il Will Oldham più classico. Testi e musiche straordinariamente equilibrati, che gli sono valsi la Targa Tenco come “migliore opera prima”.
Fast Animals And Slow Kids – Alaska (2014)
Ormai una delle più significative realtà del rock cantato in italiano, i Fast Animals And Slow Kids ritornano – a un solo anno dall’acclamato Hybris – con Alaska, un’opera ancora più spigolosa e dieci canzoni che mettono insieme classico indie americano (Il Mare Davanti, Come Reagire Al Presente), punk (Calci In Faccia, Odio Suonare) e ricordi grunge (Con Chi Pensi Di Parlare). Le chitarre di Alessandro Guercini – rumorose, colorate, creative – sono sempre il centro di tutto, insieme alle parole urlate da Aimone Romizi. Rabbia e voglia di farcela, vent’anni e malinconia, nel nuovo album di una band importante.
Girless And The Orphan – Nothing to Be Worried About Except Everything But You (2012)
Emo in chiave acustica per i romagnoli Girless And The Orphan, che esordiscono con questo album dal titolo chilometrico e propongono nove belle tracce spigolose e imprevedibili, ma pure dolci e cantabilissime. I ritornelli a squarciagola della caustica Mein Vatikampf, di Bad Scene, Your Fault – praticamente un punk melodico anni novanta a spina staccata – e Cinnamon And Arrogance, oppure le tenerezze di The Speechless One e It’s Your Job… : tutte canzoni ottimamente scritte, che sanno farsi voler bene.
Havah – Settimana (2012)
Una canzone per ogni giorno della settimana per il primo disco di Michele Camorani, batterista di La Quiete e Raein, che affida alla sigla Havah sonorità new wave sporche e sospese e testi cantati con tono distante e composti con Jacopo Lietti, voce dei grandi Fine Before You Came. Ci sono i cieli plumbei e imponenti dei Diaframma di Siberia – uno dei classici degli anni ottanta italiani – ma anche chitarre e atmosfere dilatate, più vicine allo shoegaze. Il nuovo Durante Un Assedio, pubblicato qualche mese fa, segna un bel passo avanti, ma già qui troviamo idee belle ed emozionanti.
In Zaire – White Sun Black Sun (2013)
Disco italiano dell’anno per Wired, White Sun Black Sun è il primo, vero album degli In Zaire di Claudio Rocchetti, Stefano Pilia, Alessandro De Zan e Riccardo Biondetti. Sette tracce di musica lisergica e psichedelica, aggressiva e spaziale – sin dai titoli, che omaggiano il sistema solare e richiamano alla mente le allucinazioni di Sun Ra. Rumorosi e selvaggi, gli In Zaire si prendono tutto lo spazio necessario (generalmente, dai cinque ai sette minuti) per costruire cavalcate soniche coinvolgentissime che riescono nell’impresa di catturare su disco l’atmosfera torrida dei live.
Marlene Kuntz – Pansonica (2014)
Nel ventennale di Catartica, esordio dei cuneesi Marlene Kuntz e disco fondamentale nell’evoluzione del rock cantato in italiano, la band di Cristiano Godano recupera dai cassetti sette brani composti nei primi anni novanta e rimasti finora inediti (tranne uno, Donna L, che già era uscito su un vecchio EP). Le sonorità abrasive dei primi Marlene, ammorbiditesi nel corso del tempo – come nei recenti Ricoveri Virtuali e Sexy Solitudini e Nella Tua Luce, anch’essi presenti su MLOL – tornano a infiammare tra chitarre distorte e parole spesso urlate. Non un semplice amarcord, ma un vero, nuovo album che aggiorna alla maturità la furia degli anni giovani.
The Rust And The Fury – See The Colours Through The Rain (2014)
Da Perugia – come gli amici e compagni di etichetta Fast Animals And Slow Kids (e infatti anche qui produce il bravo Andrea Marmorini) – ma con il rock americano e inglese nel cuore, il quintetto The Rust And The Fury propone belle canzoni, quasi tutte potenziali singoli: elettricità sempre melodiosa (Amanda, May The Sun Hits Your Eyes), aperture pop psichedeliche da vecchi R.E.M. (Me Here, I Seem), fragranti intrecci elettroacustici (The Seconds In Between, Coming Home To Stay). Un nome da tener d’occhio.
Soviet Soviet – Fate (2013)
Dalla vivacissima scena di Pesaro arrivano invece i Soviet Soviet che, dopo due EP e un primo album (Summer, Jesus) di buona fattura, pubblicano l’ottimo Fate, raccolta di dieci canzoni dalle sonorità post-punk costruite sul suono possente di basso e batteria e su quello di chitarre atmosferiche, dalle tinte shoegaze. Per gli amanti di Joy Division, Sound e Cure, un disco imperdibile, che trova apici di rimarchevole intensità nell’uno-due d’apertura Ecstasy/1990, nella melodia stordente di Gone Fast e nell’epica chiusura Around Here.
Teho Teardo & Blixa Bargeld – Still Smiling (2013)
Mauro “Teho” Teardo, musicista e compositore friulano attivo fin dalla metà degli anni ottanta, e Blixa Bargeld – un’istituzione della musica avanguardistica mondiale, fondatore dei seminali Einstürzende Neubauten e chitarrista nei Bad Seeds di Nick Cave: un sodalizio scritto in cielo che genera uno degli album più emozionanti e particolari del 2013. Musica d’autore e sperimentazione colta ma sempre accessibile, cantata in tedesco, inglese e italiano da un Bargeld forse mai così melodico e passionale (Alone With The Moon, ad esempio). Bellissimo, forse un capolavoro, chiuso magistralmente dall’epica celeste di Defenestrazioni.