I grandi capolavori del Rijksmuseum di Amsterdam

Fino a qualche anno fa per ammirare i capolavori di un museo o di una galleria d’arte era necessario visitarli di persona, o in alternativa sfogliare un bel libro d’arte a tema fra quelli offerti dalla propria biblioteca. Con l’avvento di internet molte istituzioni museali, soprattutto le più importanti a livello mondiale, in seguito ad un intenso lavoro di digitalizzazione e catalogazione hanno iniziato a rendere disponibili online, con fini promozionali, le immagini ad alta definizione delle loro collezioni: organizzate in percorsi, ricercabili all’interno di un catalogo, oppure caricate su Flickr. Alcuni di questi musei negli ultimi anni hanno compiuto un passo ulteriore verso l’open access: non si sono cioè limitati a rendere visibili le loro collezioni, ma hanno anche scelto di consentire l’uso dei loro materiali, in alcuni casi solo a fini scolastici o di ricerca, in altri casi rendendolo completamente libero.

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In MediaLibrary, nella sezione immagini, sono state raccolte alcune di queste importantissime collezioni digitali. In questo post vi presentiamo la collezione del Rijksmuseum di Amsterdam, museo statale tra i più importanti d’Europa: raccoglie un prezioso patrimonio artistico e storico di cui fanno parte, tra gli altri, i capolavori di pittori fiamminghi come Rembrandt, Johannes Vermeer e Frans Hals, oltre ad una collezione minore di arte asiatica.

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Per esplorare la sua collezione si può cominciare proprio dai capolavori (ad esempio The Milkmaid di Vermeer o The Night Watch di Rembrandt) curiosando fra gli Highlights. In alternativa la si può sfogliare per categorie (Artisti, Opere d’Arte, Soggetti, Stili) o seguendo la Timeline che ripercorre gli eventi storici olandesi, oppure anche esplorando la galleria dei grandi personaggi della storia nazionale.
Infine, è possibile effettuare ricerche per parola chiave (le due lingue del sito sono il neerlandese e l’inglese) o con la ricerca avanzata, completando i diversi campi delle sezioni Artisti, Oggetti, Soggetti ed Esposizioni. I risultati ottenuti sono visualizzabili secondo diversi criteri (per Data, Rilevanza, Tipo di lavoro, Ordine alfabetico) e ulteriormente raffinabili per Creatore, Tipologia, Periodo, Luogo,Tecnica, Materiale e Colore.

Trovata l’immagine di interesse, la si può ingrandire semplicemente con un click: alcuni bottoni consentono poi di modificarne ulteriormente le dimensioni, di condividerla nei social, di creare una galleria personale di immagini o di loro particolari, di scaricarla per riutilizzarla in nuovi progetti. E questo è forse uno degli elementi più innovativi e interessanti: il museo ha infatti creato il Rijksstudio, un laboratorio virtuale dove vengono raccolti pubblicamente i set di immagini che gli utenti iscritti (l’iscrizione può essere fatta – oltre che per email – anche tramite le credenziali di Facebook) scaricano dalla collezione del museo e riutilizzano in modo creativo, come si vede in questo video:

Particolari dei quadri della collezione diventano decorazioni per semplici oggetti d’uso quotidiano, per scooter o furgoni, si trasformano in coloratissimi tatuaggi, abbelliscono le cover degli smarthphone, si trasformano in motivi per carta da parati o semplicemente vengono stampati su una maglietta. Qui le istruzioni.

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L’arte viene quindi “liberata” con il benestare del museo, che ha intuito le grandi potenzialità di questa operazione in grado di ampliare l’accessibilità e la visibilità delle sue collezioni e anche, nei casi in cui siano degli artisti a riutilizzarle, di stimolare la produzione di nuove e diverse forme d’arte.