2014, un anno di grandi album su MLOL

A fine anno, tradizionalmente, ogni rivista e webzine musicale stila la classifica dei migliori dischi usciti nel corso degli ultimi dodici mesi – pur con qualche contraddizione, come racconta in un bel post sul suo blog il grande critico Federico Guglielmi. Nel corso del tempo, tuttavia, è diventato sempre più difficile per l’ascoltatore occasionale sfruttare queste classifiche per recuperare ascolti mancati – vuoi per il numero elevatissimo di uscite discografiche, vuoi per le mutate abitudini di fruizione musicale che rendono obsoleta l’arte della recensione così come veniva intesa. Per scegliere alcuni bei dischi pubblicati nel corso del 2014 e presenti su MLOL, dunque, BiblioMediaBlog ha fatto una scelta particolare: invece di stilare una classifica personale o appoggiarsi a una di quelle approntate da riviste storiche, si è scelto di far riferimento a Metacritic, un portale che – come dice Wikipedia – “si occupa di aggregare recensioni dedicate ad album musicali, film o videogiochi; per ogni prodotto, Metacritic fornisce una valutazione, ottenuta trasformando ogni recensione in un punteggio numerico, e calcolandone quindi la media”.

Abbiamo dunque scelto otto album che avessero ottenuto, durante il 2014, una valutazione superiore a 75/100 e si potessero scaricare gratis e legalmente su MLOL. Ve li raccontiamo qui sotto, e non temete: ce n’è (quasi) per tutti i gusti.

D’Angelo And The Vanguard – Black Messiah (30 recensioni, 95/100)

dangeloIl ritorno di D’Angelo ha stupito tutti: il silenzio del musicista statunitense, autore di due gran successi di pubblico e critica come Brown Sugar (1995) e Voodoo (2000), durava ormai da quasi quindici anni. A metà dicembre è uscito, completamente a sorpresa, questo Black Messiah, accolto dalla critica mondiale come un nuovo capolavoro: dodici tracce di pura black music, che accoglie in maniera sensualissima elementi di funky, soul, psichedelia e R&B contemporaneo. Da Ain’t That Easy e giù fino a Another Life, non c’è un brano che sia meno che una perla.

Run The Jewels – Run The Jewels 2 (35 recensioni, 89/100)

runA sedici mesi di distanza dal già ottimo esordio omonimo, 2 è l’acclamatissimo ritorno del duo di Atlanta. El-P e Killer Mike propongono undici pezzi che potrebbero fare dell’album un classico dell’hip-hop di questi anni: violenti e sboccati, corrosivi e scurissimi – anche grazie a una produzione magistrale – questi 39 minuti vantano apici memorabili in titoli come Close Your Eyes (And Count To Fuck) – con il contributo di Zack De La Rocha – e Oh My Darling Don’t Cry. Disco dell’anno per Pitchfork.

Cymbals Eat Guitars – LOSE (18 recensioni, 78/100)

cymbalsTerzo album per la band di Staten Island, LOSE conferma quanto di buono ascoltato dal quartetto nelle precedenti occasioni: nove tracce di puro indie-rock chitarristico, sulla scia di classici come Built To Spill e Dinosaur Jr. Il cantante/chitarrista Joseph D’Agostino, prendendo le mosse per gran parte delle composizioni dal suicidio in giovanissima età del suo migliore amico, infila una bella canzone dopo l’altra, tra tour-de-force sulla sei-corde come Jackson, 2 Hip Soul e Laramie, o piccole meraviglie pop quali Warning, Chambers e Child Bride. E pure un folk-punk tiratissimo (Xr).

Goat – Commune (21 recensioni, 76/100)

goatNel 2012, l’esordio del misteriosissimo collettivo di Korpilombolo – un paesino svedese di cinquecento abitanti da cui i Goat affermano di provenire – era diventato uno dei più coccolati dalla critica. Selvaggio e travolgente, World Music (che pure trovate su MLOL, insieme a tutte le altre uscite della band) era davvero musica del mondo, che metteva insieme rock psichedelico, musica tribale e sensitività sciamanica. Le nuove tracce incise per Commune sono senz’altro più meditate, con una dose marcata di chitarrismo anni Settanta, ma restano un grande esempio di psichedelia totale dei nostri giorni, da non perdere.

Nothing – Guilty Of Everything (13 recensioni, 77/100)

nothingUna delle più belle sorprese dell’anno, i Nothing di Domenic Palermo sono la riproposizione di sonorità shoegaze – strati e strati di chitarre distorte, melodie malinconiche e voci soffuse – che nei primi anni Novanta avevano trovato il proprio manifesto nel leggendario Loveless dei My Bloody Valentine (ecco un’altra cosa che potete recuperare su MLOL). Il rumore, che dal vivo raggiunge livelli insostenibili, è qui totalmente funzionale al racconto del buio dell’animo umano e alla bellezza di canzoni scintillanti. A partire dalla meravigliosa Hymn To The Pillory che apre l’album e ne è perfetta sintesi.

Sleaford Mods – Chubbed Up+ (5 recensioni, 80/100)

Sleaford_ModsIl successo di Divide And Exit, pubblicato nel 2014, ha marcato uno spartiacque nella “carriera” degli Sleaford Mods. Chubbed Up+ è una raccolta di singoli ed EP pubblicati negli ultimi due anni ed è provvidenziale per ribadire brillantemente quanto detto dall’album: le basi di Andrew Fearn, sempre a bassissima fedeltà e fatte praticamente solo di una linea di basso e una secca ritmica, fanno da sfondo alle invettive di Jason Williamson, declamate con accento marcatissimo. Il racconto di un presente da incubo, in cui la crisi economica e valoriale morde al collo. This Is England, oggi.

Leonard Cohen – Live in Dublin (6 recensioni, 83/100)

liveAnno memorabile, il 2014, per Leonard Cohen: Popular Problems – di cui vi abbiamo già parlato altrove e che potete scaricare da MLOL – ha messo d’accordo ancora una volta pubblico e critica (e infatti si tratta di uno dei dischi con il metavoto più alto in assoluto). Per non ripeterci, vi proponiamo un’altra bellissima uscita del musicista canadese, contravvenendo alla norma che imporrebbe di non considerare live album e greatest hits in questo genere di operazioni. Live In Dublin, registrato nel settembre 2013, regala 30 tracce con i classici vecchi e nuovi del maestro canadese e ci metterete un po’ a scaricarlo. Ma è un regalo che decisamente dovete farvi.

The Delines – Colfax (7 recensioni, 87/100)

delinexWilly Vlautin è senza dubbio un autore importante per il concetto stesso di Americana: per le sue splendide raccolte di canzoni con i Richmond Fontaine – che trovate, praticamente per intero, su MLOL – ma pure per i suoi romanzi – e sempre su MLOL potete leggere La Ballata di Charley Thompson. Raggiunto un apice con un concept album sulla più torbida provincia statunitense (The High Country), Vlautin ha scritto una serie di pezzi di delicato e classicissimo country-soul per una nuova band, The Delines, e la splendida voce di Amy Boone. Un piccolo classico istantaneo, con l’aria libera di certo bel cinema anni Settanta.

Nel corso del 2014, insomma, sono uscite tante cose davvero belle – e di alcune di queste vi avevamo già parlato in altre occasioni, qui e qui. Con questo post speriamo di avervi dato nuove idee per nuovi ascolti e una bella varietà di generi. Non ci resta quindi che augurarvi buon ascolto su MLOL.