Questo non è un libro per fisici. Anzi, più l’avete odiata, la fisica, al liceo, e più forte sarà l’emozione della lettura. Più ritenete che le materie scientifiche non facciano per voi e più amerete questo libro. Azzerate tutto, tutto quello che finora avete pensato su fisica e matematica: che sono difficili, che si vive bene anche senza, che è meglio la letteratura.
Con la mente libera da tutto questo, con fiducia come all’inizio di un romanzo, cominciate a leggere.
Sin dalle prime pagine Rovelli ci rende amica la materia, raccontandoci di un Albert Einstein giovane che bighellonava per le strade di Pavia, dove il padre lavorava, e a tempo perso andava a seguire qualche lezione all’università. Ci sta subito simpatico, questo Einstein, perché non è molto diverso da un nostro figlio adolescente, un nostro fratello, vicino o amico: curioso, un po’ perditempo, con un pensiero segreto che poi nella sua stanza diventa totalizzante. E questo pensiero nasce dall’amore, dall’emozione della scoperta.
Ci sono capolavori assoluti che ci emozionano intensamente, il Requiem di Mozart, l’Odissea, la Cappella Sistina, il Re Lear… Coglierne lo splendore può richiedere un percorso di apprendistato. Ma il premio è la pura bellezza. E non solo: anche l’aprirsi ai nostri occhi di uno sguardo nuovo sul mondo. La Relatività Generale, il gioiello di Albert Einstein, è uno di questi.
Ecco, per tutto il libro Rovelli racconta le scoperte della fisica e i suoi misteri come se parlasse di un’opera d’arte, di poesia, di filosofia. Come un amico ci parlerebbe del suo gruppo musicale o del suo film preferito, vibrante di emozione e voglia di condividere. Ci viene a prendere e ci dice: vieni, guarda quant’è bello. E racconta di cose difficilissime come se le stessimo scoprendo insieme, noi e lui, nel momento in cui leggiamo.
E come il nostro amico, preso dal demone della scoperta, vuole essere certo che noi, i lettori, abbiamo capito tutto, ebbene: non esita ad usare disegnini, schemi, metafore, aneddoti, ricordi personali, particolari curiosi, citazioni poetiche, pensieri filosofici: tutto quello che può essere utile per farci capire non solo, per esempio, il senso di un’equazione, ma la sua bellezza, il suo significato più profondo nella nostra esistenza, nello scorrere del tempo e dello spazio, la sua capacità di svelarci qualcosa di più su quell’ignoto in cui da sempre siamo avvolti.
Tutto il testo vibra della meraviglia di ciò che è noto e della magia dell’immenso che ancora non conosciamo.
Inevitabile la domanda dell’ultimo capitolo:
Se il mondo è un pullulare di effimeri quanti di spazio e di materia, un immenso gioco a incastri di spazio e particelle elementari, noi cosa siamo? Siamo fatti anche noi solo di quanti e particelle? Ma allora da dove viene quella sensazione di esistere singolarmente e in prima persona che prova ciascuno di noi? Allora cosa sono i nostri valori, i nostri sogni, le nostre emozioni, il nostro stesso sapere? Cosa siamo noi, in questo mondo sterminato e rutilante?
E’ emozionante la lettura di quest’ultimo capitolo, perché ci addentriamo nei territori più misteriosi e profondi dell’esistenza e della conoscenza. La curiosità, la voglia di scoprire sempre di più, il desiderio di spingersi un po’ più in là, hanno contraddistinto tutte le civiltà, così come il desiderio di raccontare queste azioni ed emozioni. Ecco perché scienza e letteratura sono discipline che si intrecciano, e concepirle come nettamente separate va a scapito del legame più profondo fra l’uomo e il mondo.
Tutto il libro di Rovelli si muove sul filo di questa concezione; il finale ci lascia così, con la stessa vibrante emozione che ci ha accompagnato per tutta la lettura:
Qui, sul bordo di quello che sappiamo, a contatto con l’oceano di quanto non sappiamo, brillano il mistero del mondo, la bellezza del mondo, e ci lasciano senza fiato.
Questo ebook è scaricabile gratuitamente per 14 giorni su MediaLibraryOnLine (qui l’elenco dei sistemi che aderiscono al servizio). Buona lettura!
[…] 11/06/2015 […]