Berlino, anni Venti: un giovane musicista cresciuto nel solco della tradizione tardo-romantica muove i primi passi come compositore. È nato a Dessau nell’anno 1900, figlio del primo cantore della sinagoga di quella città. Il suo nome è Kurt Weill. Si è trasferito a Berlino per completare gli studi di composizione con Ferruccio Busoni, maestro che ammira e stima profondamente. Sono gli anni della Repubblica di Weimar, il clima culturale a Berlino è acceso, le contraddizioni sono enormi e tutto è in rapido e incerto divenire.
Weill frequenta gli intellettuali legati ai circoli espressionisti del tempo. Le convenzioni del teatro d’opera di stampo wagneriano gli stanno strette e suscitano in lui un desiderio di rinnovamento. Tuttavia, neppure gli esperimenti di musica dodecafonica, di moda in quegli anni, lo convincono. Kurt cerca una terza strada, qualcosa di attuale che possa calarsi nella realtà. Continua a leggere