Che Aimee Bender sia una donna speciale lo si capisce appena ci si collega al suo sito: in homepage trionfano i suoi disegni dalle linee e i colori forti e decisi che ritraggono animali e persone in situazioni fiabesche e anticipano qualcosa della penna che li ha realizzati.
I personaggi dei romanzi e racconti della Bender sono spesso persone all’apparenza comuni anche se poi ciascuno possiede una caratteristica speciale, che gli permette di percepire la vita e le emozioni in modo diretto, fisico e inaspettato.
I critici hanno paragonato la scrittura della Bender a quella di Calvino, Carver, Kakfa per il suo stile fiabesco e nello stesso tempo realista, minimalista e mai banale. Che preferiate racconti o romanzi, La Bender è pronta a stupirvi e portarvi nel suo mondo.
La raccolta di racconti disponibili in MLOL è costituita da tre titoli, tutti editi da Minimum Fax ed in licenza DRM Social.
Creature ostinate (2006) è una raccolta di quindici racconti in cui compaiono omini in miniatura tenuti in gabbia come animali da compagnia, piccole patate ambulanti, coppie con la testa a forma di zucca e sculture fatte d’aria e d’acqua in vendita nel bel mezzo del deserto del Nevada. Tra i temi trattati: l’inevitabilità della morte, la crudeltà delle adolescenti, le dinamiche irresistibili del desiderio, la solitudine e il conforto dell’amore, la voglia di sfidare il proprio destino.
La ragazza con la gonna in fiamme (2012) – uscito in America nel 1998, pubblicato per la prima volta in Italia da Einaudi nel 2002 con il titolo Grida il mio nome – presenta, tra i tanti personaggi, un soldato che torna dalla guerra senza labbra, una donna che partorisce la propria madre e ha un marito con un buco nella pancia, una bibliotecaria che prova ad esorcizzare il dolore per la perdita del padre improvvisandosi ninfomane con i suoi utenti e ancora un uomo che percorre al contrario le tappe evolutive della specie umana, fino a scomparire.
Ne La maestra dei colori (2014) l’autrice continua a ridisegnare il mondo in maniera originale. Alcune storie sono ambientate al giorno d’oggi, fra giovani adulti al centro commerciale o studentesse in un campus universitario. In altre fa capolino l’elemento surreale (un ragazzino che soffre di “analfabetismo facciale”, cioè non riesce a distinguere il viso delle persone e la loro espressione; un vecchietto inoffensivo che è convinto di essere un criminale nazista. Altre ancora sono incantevoli esempi di realismo magico (una sarta viene rapita e condotta in un paese dell’Asia dove dovrà rammendare le tigri a cui si stanno strappando via le strisce). La maestra dei colori è stato accolto da elogi da parte della critica statunitense e inserito dal New York Times nella lista dei libri più importanti dell’anno.
Anche i due romanzi della Bender sono presenti su MLOL, sempre editi da Minimum Fax e in licenza DRM Social.
Un segno invisibile e mio (2006) è il romanzo da cui è stato tratto l’omonimo film del 2009 con Jessica Alba nei panni della protagonista Mona Gray.
Mona, vent’anni, è ossessionata dai numeri: l’ordine e la precisione dell’aritmetica le servono a difendersi dall’instabilità del mondo. Da quando il padre ha contratto una misteriosa malattia Mona si rifugia in una serie di piccoli gesti e oggetti scaramantici. Inaspettatamente però viene assunta dalla preside della scuola elementare che frequentava da bambina come insegnante di matematica e la sua vita – grazie a un’allieva fuori dal comune e a un collega capace di far breccia nella sua timidezza – comincia a cambiare irreversibilmente.
Attorno a Mona si alternano personaggi che sembrano usciti da un mondo fantastico: oltre ai suoi allievi, che portano a scuola oggetti curiosi e inquietanti per l’ora di Numeri e materiali – come un tubicino per l’endovena o un barattolo che contiene il braccio amputato del padre di uno di essi – oltre al collega di lavoro che insegna biologia facendo inscenare ai piccoli malattie, epidemie e casi clinici, c’è anche un vicino di casa che realizza collane di cera a forma di numero e le indossa in modo differente a seconda dei suoi stati d’animo.
Le sensazioni descritte e trasmesse sono drammaticamente reali, sono quelle che affrontiamo con la malattia di una persona cara, quelle che ci presentano il conto delle nostre paure o insicurezze e l’autrice ce le fa percepire in modo brusco ma attraverso personaggi che contrastano per delicatezza e poesia.
L’inconfondibile tristezza della torta al limone (2011) chiude la nostra presentazione.
La timida Rose Edelstein, alla vigilia del suo nono compleanno, scopre improvvisamente di avere uno strano dono: ogni volta che mangia qualcosa, il sapore che sente è quello delle emozioni provate da chi l’ha preparato, mentre lo preparava. I dolci della pasticceria dietro casa hanno un retrogusto di rabbia, il cibo della mensa scolastica sa di noia e frustrazione. Ma il peggio è che le torte preparate da sua madre, una donna allegra ed energica, acquistano prima un terrificante sapore di angoscia e disperazione, e poi di senso di colpa. Rose si troverà così costretta a confrontarsi con la vita segreta della sua famiglia apparentemente normale, e con il passare degli anni scoprirà che anche il padre e il fratello – e forse, in fondo, ciascuno di noi – hanno doni misteriosi con cui affrontare il mondo.
Infine, se durante la lettura vi verrà voglia di assaggiare qualcuno dei piatti descritti, ecco un utile ricettario completo di ingredienti segreti!