Noel e Stuart: ragazzi intraprendenti nei romanzi di Lissa Evans

Lissa Evans è una scrittrice inglese. Cresciuta nell’area metropolitana dei Midlands Occidentali, in una famiglia di lettori voraci, ha speso gran parte della sua adolescenza nella biblioteca locale, coltivando più le letture che le relazioni sociali. Dopo aver studiato medicina e aver lavorato come medico per qualche anno, ha abbandonato la professione e iniziato a scrivere per la radio, e successivamente per la televisione come autrice e regista .

lissaevans1

Nel 2002 è uscito il suo primo romanzo, e da allora altri tre per adulti e due per ragazzi. In Italia ne sono stati pubblicati solo due: Cuore di contrabbando  per la collana La scala di Rizzoli, e Pochi spicci per Stuart  per la casa editrice Salani, entrambi del 2015 e disponibili per il download in MediaLibraryOnLine.

Cuore di contrabbando è un romanzo pieno di grazia che racconta uno lissaevansspaccato della Seconda Guerra Mondiale, ed è una lettura adatta per i ragazzi delle superiori così come per gli adulti.

Nel prologo di apertura conosciamo Noel, dieci anni, che vive in compagnia di Mattie, l’anziana madrina. Non sappiamo nulla dei suoi genitori e nemmeno di come sia finito in quella grande e ricca casa, a condividere il tempo con una donna che sta perdendo la memoria, ma che continua ad impartirgli lezioni di libertà e visioni del mondo degne della tenace suffragetta che è stata. Alla morte improvvisa della madrina, insieme ad una classe di bambini sfollati che non conosce, parte per St.Albans. Viene ospitato da Vera, che vive col figlio sfaccendato e con la madre che da diciannove anni non parla, ascolta costantemente la radio e intrattiene una fitta e quotidiana corrispondenza con parenti, amici e con Churchill a cui si pregia di dare un ritratto della vita quotidiana degli inglesi.

Noel zoppica, ha le orecchie “come i manici di un vaso etrusco” e trascina una grande valigia contenente una vecchia pelliccia; scrive sul suo taccuino usando un linguaggio cifrato di sua invenzione, ama leggere i gialli, usa parole ricercate e ha un forte spirito d’osservazione. Insomma, non ha nulla da spartire con Vera e la sua vita inconcludente. Ma la guerra offre opportunità impreviste  e i due si ritrovano a fare squadra cercando di guadagnare il più possibile nella raccolta di offerte di finta beneficenza.  Le loro uscite a Londra e dintorni diventano un punto di osservazione su un paese in guerra, sui comportamenti delle persone, sulla varia umanità. E sono una sorta di addomesticamento vicendevole: la donna che passa da un fallimento all’altro e il bambino chiuso in se stesso come un’ostrica che calcola, legge, si indigna, si batte per la verità e qualche volta sorride.

Tra chi paga qualcun altro per presentarsi al proprio posto alla visita medica ed essere dichiarato inabile all’arruolamento e chi ruba nelle case bombardate; tra chi si arrangia come può e chi tenta di offrire opportunità ai propri alunni anche quando non sembrano essercene; tra ironia, battute sottili e qualche grammo di causticità, c’è Noel, personaggio indimenticabile, e su tutto, il ritratto della donna che lo ha cresciuto, orgogliosa delle proprie scelte, libera e fiera.

Pochi Spicci per Stuart è un libro divertente, a tratti esilarante, perfetto per i lettori della scuola media; una bella avventura, che non ha bisogno di mettere in piazza chissà quali temi, ma che fila semplicemente perché è una buona storia, proprio come quelle che servono per conquistare i lettori.

Stuart Horten è decisamente basso per la sua età e per di più i suoi genitori gli hanno affibbiato un nome di battesimo la cui iniziale, unita al cognome, lo bolla come “shorten”: le prese in giro da parte di amici e compagni sono all’ordine del giorno.  Per di più la famiglia si trasferisce nella cittadina natale del papà di Stuart proprio all’inizio delle vacanze estive, il momento peggiore per farsi degli amici.  La città di Beeton però riserva delle sorprese: un tempo ospitava la Meccanismi Miracolosi Horten, che produceva macchinette a moneta e serrature e apparteneva al prozio di Stuart.  Prestigiatore di fama, scomparso in circostanze misteriose, egli  lasciò al nipote (il padre di Stuart) una scatola con uno scomparto segreto, in cui Stuart scopre  otto monete (che attiveranno altrettanti marchingegni).

Mentre il ragazzo è nascosto in una cabina telefonica, squilla il telefono: un impiegato della biblioteca cerca il signor Horten per avvisarlo che è disponibile il libro richiesto. In ciascuna delle immagini della Beeton degli anni Trenta presenti nel libro, Stuart  vede un ragazzo decisamente basso di statura: è suo zio, che ha seminato indizi in luoghi vari per far trovare al nipote il suo laboratorio di magia anche grazie alle monete contenute nella scatola. Solo che il nipote che riuscirà nell’impresa non è il papà del protagonista, a cui tutto era destinato, ma Stuart che si rivelerà un bambino del “tipo giusto”, curioso e intraprendente.

Articolo ripreso e modificato da Le Letture di Biblioragazzi, alcuni diritti riservati