Quando si parla delle raccolte delle biblioteche di conservazione, inevitabilmente il pensiero va ai libri più o meno antichi, o comunque a documenti stampati su carta. Esistono in realtà preziose raccolte, curate dalle più attente biblioteche del mondo, che riguardano suoni e filmati. Conservate per molto tempo su supporti fisici (vinili, audiocassette, ecc.), con l’avvento del digitale molte di queste raccolte cominciano ad essere finalmente disponibili anche online.
Disponibile ad accesso aperto e inserito fra le banche dati di MediaLibraryOnLine per la sua qualità e interesse, troviamo un archivio speciale di voci di scrittori e poeti della Library of Congress; The Archive of Recorded Poetry and Literature. L’archivio, nato nel 1943, conserva le registrazioni di tutti gli incontri con scrittori che si sono tenute nella biblioteca: conferenze, interviste, letture pubbliche, oppure registrazioni eseguite ad hoc nel Library’s Recording Laboratory. Si tratta di circa 2000 nastri magnetici – disponibili pertanto solo per l’ascolto in biblioteca – che lo staff della Library Of Congress sta convertendo in digitale con l’obiettivo di renderle totalmente disponibili online nei prossimi anni.
Fra i 164 file disponibili al momento, in lingua inglese o nella lingua madre dell’autore, troviamo molti scrittori importanti: alcuni premi Nobel come Derek Walcott, Salvatore Quasimodo, Iosif Brodskij, Czesław Miłosz, Mario Vargas Llosa; grandi scrittrici viventi come Margaret Atwood, Joyce Carol Oates, Tess Gallagher, ma anche autori amati in tutto il mondo come Ray Bradbury e Kurt Vonnegut, grandi poeti come Robert Frost, Anne Sexton, Elizabeth Bishop, Mark Strand insieme a molti altri, alcuni più noti nella cultura anglosassone, altri che rappresentano voci più radicali e minoritarie ma non per questo meno importanti come Audre Lorde e Adrienne Rich.
E’ interessante esplorare questo archivio ed ascoltare quanto diversa possa essere la nostra interpretazione di una pagina scritta, rispetto a quella che il suo autore può dare con il solo tono della voce; può essere curioso cercare affinità o contrasti fra la scrittura di un autore e la sua stessa voce.
Kurt Vonnegut, per esempio, in questa registrazione del 1971 precedente la pubblicazione del libro, legge “La colazione dei campioni” rispecchiando il suo modo di scrivere: piano, quasi indifferente alla volontà di coinvolgere o di convincere alcuno di quello che dice, ma poi a un certo punto la logica del suo discorso emerge in modo esplosivo, messa a nudo dalla sua feroce ma sempre giocosa ironia: e fa ridere, e pensare, molto.
Merita un ascolto anche Iosif Brodskij (Joseph Brodsky nella traslitterazione americana), di cui abbiamo già parlato in questo blog. In questa registrazione che risale a maggio ‘92. Condannato all’esilio dal regime sovietico proprio in quanto poeta (il capo d’’accusa ufficiale era “parassitismo”), Brodskij si trasferì negli Stati Uniti, continuando a scrivere in russo e usando l’inglese per alcuni testi. In questa performance Brodskij usa entrambe le lingue: declama quasi ieratico in quella potente, musicalissima metrica russa, risvegliando così i nobili antenati della sua ispirazione (Omero, Ovidio e tutta la classicità greca e latina); l’aspetto interessante è però che usa lo stesso tono musicale, lo stesso ritmo anche per la lingua inglese, creando un effetto straniante, come ipnotico: la pulizia, la sobrietà della lingua inglese si mescola alla nobile altisonanza della metrica russa, con un risultato davvero singolare che solo la voce del poeta Brodskij sa restituire.
Mark Strand è esattamente l’opposto: in questa registrazione del 1987, una voce pura recita come parlando, senza inflessioni, senza declamare, come raccontasse una banale storia che, pur così piccola, incanta. E’ davvero un colpo di fulmine questo poeta, scomparso un anno fa, premio Pulitzer per la poesia nel 1999. Basta conoscere un po’ di inglese per innamorarsi della sua poesia solo ascoltandolo, per farsi coinvolgere dalla nitida semplicità dei suoi versi che arrivano a toccare da vicino la vita di chiunque.
Anne Sexton, poetessa statunitense dalla triste biografia, segnata dalla malattia mentale e morta suicida nel 1974, tenne alla Library of Congress una lettura pubblica delle sue poesie nel 1972. La sua interpretazione è molto vibrante : nello stesso testo la voce diventa roca, squillante, piana, sussurrata, alterata: è quasi una recitazione, ricca di sfumature che esprime perfettamente la complessa costruzione della sua poesia, caratterizzata da ricche metafore, da ritmi improvvisamente variabili, da significati sempre imprevedibili.
La collezione è organizzata per autori, con un catalogo che permette la ricerca anche per lingua, argomento, periodo di vita degli autori; per ciascuno di essi è indicata una biografia e una breve descrizione dei contenuti della performance registrata. L’utilizzo è molto semplice e immediato, cliccando sulla scheda dell’autore si arriva al file audio, indicato da un’icona ben visibile. Si trovano inoltre riferimenti a tutte le altre risorse dello stesso autore presenti nel catalogo: altre registrazioni, ma anche video, libri, ebook.
C’è molto da scoprire in questo archivio e molto ci sarà nei prossimi anni, man mano che altre voci di poeti e scrittori saranno disponibili online: nel tempo, diventeranno documenti sempre più preziosi da conservare insieme ai testi scritti di questi autori, e daranno una testimonianza più ricca e completa della loro attività e del contesto culturale in cui sono vissuti.