Virginia Oldoini, contessa o modella?

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Su Virginia Oldoini, contessa di Castiglione, nata a Firenze nel 1837 e morta a Parigi nel 1899, è stato scritto tantissimo, persino dai suoi contemporanei, si pensi ad esempio alle Mémoires de Griscelli, agent secret, oppure a Le roman d’une favorite. La Comtesse de Castiglione (per farvene un’idea date un’occhiata alle fonti citate nella voce a lei dedicata del Dizionario biografico della Treccani).
Lei stessa scrisse molto di sé e della sua vita in società nei diari e nelle lettere che, alla sua morte, vennero bruciati dai servizi segreti sabaudi insieme ad altri documenti per eliminare qualsiasi traccia degli intrighi sentimentali e politici di cui fu protagonista e testimone.

È entrata nella storia come la donna più bella, amata e spregiudicata del suo tempo. Talmente bella che il Conte di Castiglione (cugino di Camillo Benso conte di Cavour), vedovo facoltoso e di dodici anni più grande, se ne innamorò e volle sposarla quando era solo una ragazza di 17 anni, pur sapendo di non essere ricambiato e accettando la clausola prematrimoniale che le concedeva la libertà di muoversi in società a suo piacimento. Amata dal marito che visse fino all’ultimo nella speranza di farla innamorare di sé, ebbe tanti amori e molti amanti – “Una donna è sempre nell’impossibilità di sapere se ama o non ama un uomo finché non gli si concede” – per lo più appartenenti all’alta società dell’epoca, fra i quali sembra ci sia stato anche Vittorio Emanuele II.

Non solo era bellissima e consapevole della sua avvenenza, ma, in antitesi all’immagine dell’eroina romantica, era anche molto avveduta, disinvolta e dotata di una grande intelligenza. E furono queste doti ad indurre Cavour e il re a servirsi di lei affinché intercedesse in favore dell’Italia presso Napoleone III, seducendolo. Al termine del 1855 si trasferì in Francia con il figlio e il marito ignaro del suo incarico, frequentò la migliore società parigina e divenne l’amante di Napoleone III.

A dire il vero la contessa dovrebbe essere ricordata, e raramente succede, come una top model ante-litteram. È sufficiente sfogliare i suoi due album di foto (realizzate con ogni probabilità negli studi parigini di Héribert Mayer e Louis Pierson) per comprendere la sua originalità, l’unicità del suo modo di proporsi, con quello stesso appeal che oggi si riconosce alle top model. Non a caso le fotografie che la ritraggono sono considerate un prologo della fotografia di moda, non tanto per il loro uso, ma perché costruite su immagine e immaginario: nelle foto non ci si limita a presentare gli oggetti, abiti o accessori che siano, ma si crea un clima che proietta in un’atmosfera di sogno.

Il repertorio delle interpretazioni proposte dalla contessa, che evidentemente intuì che la fotografia era anche in grado di far leva sull’immaginario, è straordinario. Va da personaggi storici (come la Regina d’Etruria o Lucrezia Borgia), a rappresentazioni ieratiche della Madonna, a figure fantasiose di sua invenzione, a personaggi letterari (come in questa sua interpretazione di Beatrice).

Contessa Beatrice

Gli scatti, più di 200, sono tutti opera di Pierre-Louis Pierson, ma potrebbero essere considerati gli antesignani dell’autoritratto fotografico o addirittura degli odierni selfie. La contessa infatti indossava abiti e accessori suoi e di sua invenzione, e imponeva scenari e messa in scena al fotografo, interpretando di volta in volta la parte della cortigiana, della contadina, dell’assassina vendicativa o della coquette davanti allo specchio. Nell’atelier fotografico mise in scena e immortalò la sua bellezza, le provocazioni, la sua libertà, i suoi successi pubblici ma anche le sue sconfitte, le amarezze e la nostalgia, ritornandovi alla fine della sua vita, dopo anni di isolamento dal mondo, per immortalare i segni lasciati dal tempo.

Dei due album di fotografie uno di soli 25 elementi è conservato nel Museo del Risorgimento di Torino, l’altro invece è stato digitalizzato e reso accessibile a tutti dal Metropolitan Museum di New York. Se cliccate Consulta nella scheda che si trova nella sezione Immagini di MLOL, sarà sufficiente inserire “Oldoini” nel box di ricerca per ammirare e lasciarvi incantare dalle foto e dalle sue affascinanti interpretazioni.