Alla scoperta dei neuroni specchio con MLOL

specchio

“I neuroni specchio saranno per la psicologia quello che il DNA è stato per la biologia”

Con questa sua affermazione, Vilayanur Subramanian Ramachandran, neuroscienziato noto per i suoi studi del comportamento umano e direttore del Center for Brain and Cognition della University of California (guardatelo nell’interessante Ted Talk dal titolo I neuroni che hanno plasmato la civiltà) vuole riconoscere e sottolineare il valore che la scoperta dei neuroni specchio ha nello studio di molti comportamenti e processi mentali dell’uomo.

Ma che cosa sono i neuroni specchio?

Si tratta di un gruppo di neuroni visuo-motori che hanno la particolarità di attivarsi non soltanto quando si eseguono delle azioni, ma anche quando si osservano altri compiere quelle precise azioni (da qui il nome specchio). Si tratta quindi di neuroni per i quali “fare” e “veder fare” sono cose molto simili.

L’individuazione di questo particolare gruppo di neuroni è una scoperta tutta italiana. Nei primi anni Novanta, a Parma, un gruppo di ricercatori coordinati dal professor Giacomo Rizzolatti, stava studiando i neuroni motori dei macachi quando casualmente – come spesso succcede per le grandi scoperte scientifiche – si accorse che un gruppo di neuroni non si attivava soltanto quando il macaco compiva un’azione, ma anche quando osservava qualcuno compiere quella stessa  azione. Subito i ricercatori intuirono il potenziale della scoperta per quanto riguardava la comprensione del funzionamento della mente umana e si interessarono quindi alle sue possibili applicazioni psicologiche.

Per ripercorrere la storia della rivoluzione che questa scoperta ha portato nelle neuroscienze vi consigliamo la lettura di Neuroni specchio di Laila Craighero, dalla collana divulgativa Farsi un’idea dell’editore Il Mulino, oppure la visione della video-lezione di Rai Scuola I neuroni Specchio.

Perché secondo i ricercatori i neuroni specchio sono così importanti?

La scoperta dei neuroni specchio è stata una rivoluzione nelle neuroscienze per via delle sue importanti implicazioni nella comprensione dei processi affettivi e di apprendimento dell’essere umano. Innanzitutto fornisce una base biologica all’empatia – grazie alla quale ci commuoviamo davanti a un film o ci affliggiamo nel vedere un amico soffrire – e più in generale alla capacità di comprensione delle intenzioni e dei comportamenti altrui senza il bisogno di una spiegazione diretta; inoltre il sistema specchio è coinvolto nei meccanismi imitativi, sia nell’apprendimento di nuove azioni che nei processi linguistici. Alcuni ricercatori al momento stanno anche cercando di capire se un malfunzionamento di questi neuroni possa essere alla base dell’autismo.

Negli anni successivi a questa importante scoperta, i neuroni specchio sono stati però tirati in causa in relazione ai più svariati fenomeni, forse anche troppi, come sostiene Gregory Hickok, sia in psicologia che  nelle neuroscienze. Il neuroscienziato cognitivo americano, nel suo saggio Il mito dei neuroni specchio, compie una rivisitazione critica della letteratura esistente sull’argomento, cercando di far luce sugli gli aspetti più problematici e dubbi del ricorso a queste cellule miracolose per spiegare qualsiasi cosa: “l’evoluzione del linguaggio, lo sviluppo dell’empatia umana, le basi neurologiche dell’autismo, e poi la schizofrenia, l’abuso di droghe, l’orientamento sessuale, la contagiosità dello sbadiglio e molto, molto altro”.

Nonostante ciò, è corretto affermare che i neuroni specchio – rappresentando la base biologica del vivere con gli altri esseri umani – dimostrano che uomini e donne sono stati “progettati” per vivere in società o che, per dirla con le parole di Giacomo Rizzolatti, autore del saggio sull’empatia In te mi specchio:

… siamo creature sociali. La nostra sopravvivenza dipende dalla comprensione delle azioni, intenzioni e le emozioni degli altri. I neuroni specchio ci permettono di comprendere la mente altrui, non attraverso un ragionamento ma attraverso l’imitazione. Attraverso il sentimento (le emozioni) non attraverso il pensiero.