La Resistenza raccontata ai ragazzi

Se è vero che la conoscenza della storia passa attraverso lo studio delle fonti, le foto, i diari, le testimonianze dirette dei protagonisti, i documenti, anche le storie ambientate in particolari periodi storici e popolate da giovani protagonisti, coetanei dei lettori, sono capaci di catturarne l’interesse, di coinvolgerli attarverso il processo di immedesimazione, di far comprendere quello che è stato. Per ricordare il 25 aprile abbiamo perciò pensato di proporre tre storie per ragazzi che raccontano la fine della seconda guerra mondiale e le lotta per la liberazione in Italia.

L’estate di Giacomo. La guerra e un partigiano di undici anniLuca Randazzo
Giacomo ha undici anni, ha terminato la quinta elementare e l’inizio della sua estate LucaRandazzo_estatediGiacomocoincide con la salita, per tre mesi, insieme a quattro capre e un cane, alla malga dove il casaro Bepi lo aspetta insieme a un giovane pastore e ad Alpina che si occupa del cibo.
Il compito di Giacomo è quello di portare ogni giorno le capre al pascolo e di addestrare Tuono, il suo cane, a fare il suo mestiere di guardiano. Ma salire in quota gli permette anche di esplorare, di scoprire angoli nascosti, rifugi e di incontrare quasi per caso il mondo dei partigiani: un plico di volantini trovati mentre fa capriole nella paglia gli fa capire che la casèra abbandonata è in realtà luogo di scambi. 
Giacomo vive in una dimensione sospesa a metà, tra i partigiani che presto stabiliscono un comando proprio nelle casère e si avvalgono di lui per piccoli servizi e il paese dove è rimasta a vivere la sua famiglia e dove i tedeschi minacciano e bruciano. Ma anche a metà tra i segreti di Alpina e le scelte dei ragazzi che salgono in montagna; tra i sospetti di dividere il tetto con una spia e la paura, il senso di colpa in una rappresaglia. A metà tra l’infanzia e il farsi grande.
La narrazione non conduce il lettore alla fine della guerra e nemmeno a una conclusione vera; lascia i protagonisti impegnati in un gioco, con innocenti e non banali domande che sanno di futuro e ci permette di cucire loro addosso un seguito per i giorni, i mesi successivi sulla scorta delle note storiche che tutti sappiamo.

Fuochi d’artificio – Andrea Bouchard
La storia della Resistenza è vista dagli occhi della tredicenne Marta che ha lasciato Bouchard_Fuochid'artificioTorino per trovare rifugio a casa dei nonni e lì riprendere una normalità di vita insieme al fratello maggiore. Un altro fratello combatte già tra le fila partigiane, anche il padre è impegnato con il CLN e la madre è costretta a rimanere presso la famiglia d’origine in Svizzera, dopo che è stato scoperto che aiutava famiglie ebree a scappare oltre confino. Incontriamo Marta nell’aprile del 1944, nel momento in cui si rende conto che il suo aspetto ancora bambino può facilitarla di fronte ai soldati: può passare in qualche modo inosservata, suscitare al massimo simpatia nella somiglianza coi figli dei militari tedeschi e può darle carta bianca; proprio su questo puntano lei, il fratello Davide e gli amici Sara e Marco che si inseriscono tra le maglie della resistenza, interpretando i messaggi da recapitare e cercando di dare il loro apporto, non senza ingenuità e senza pericoli.
La narrazione segue l’inverno di attesa e la primavera del ’45 con la ripresa delle ostilità, i rastrellamenti e la lotta che si fa decisiva fino alla festa di aprile. Segue anche la crescita di Marta col suo spirito ribelle, gli imprevisti, il dolore della morte, la fatica, la paura di sbagliare e di non farcela; segue il suo essere indomita, i suoi incontri con le diverse bande partigiane, con le famiglie degli amici, con i montanari che la nascondono e la soccorrono, e di ciascuno mostra la visione di quei mesi e i risvolti al termine della lotta, nel tentativo di rendere prossimo ai giovani lettori un momento fondamentale della nostra storia.

Una matttina mi son svegliatoMimmo Franzinelli
La sera dell’8 settembre 1943 il maresciallo Badoglio, allora capo del governo italiano, Franzinelli_UnaMattinaMiSonSvegliatoleggeva ai microfoni dell’EIAR il comunicato che informava gli italiani dell’armistizio firmato con gli Alleati.
Quella firma e quel momento storico segnarono diversamente la vita di molti e in questo libro – dove le illustrazioni di Andrea Ventura completano i testi essenziali di Franzinelli – si ripercorrono cinque vicende simboliche a ricordo delle scelte personali che furono possibili o di quelle subite che troncarono vite e speranze.
Vengono registrate infatti le storie di Lotte Fröhlich, una delle donne ebree uccise a Meina nella prima strage di ebrei in Italia, e quella di Franco Passarella che, appena entrato a far parte di una banda partigiana della Val Trompia, venne fucilato da chi aveva scelto la sua stessa parte perché creduto a torto una spia. Ma anche la storia di Giorgio Albertazzi che aderì alla Repubblica di Salò e che, nel 1946, godette dell’amnistia al reato di collaborazionismo.
Le altre sono due storie più note e simboliche: quella di Primo Levi e quella di Nuto Revelli, colte però con sfumature non comuni. Di Levi infatti, accanto all’esperienza nei lager, viene ricordato il periodo partigiano insieme a Vanda Maestro, Luciana Nissim e Franco Sacerdoti, accomunati dalla deportazione a cui solo due dei quattro amici sopravvissero. Di Revelli invece si racconta, in conclusione di capitolo, il ritorno nella Cuneo liberata, scendendo dalle valli con i compagni resistenti. Un ritorno che per il giovane partigiano significa chiudere la finestra sulla festa immensa che la città celebra, nel dolore privato del padre, a letto dopo esser stato colpito dal fuoco tedesco mentre cercava il figlio tra le strade cittadine.
I tre racconti, pubblicati rispettivamente da Rizzoli, Salani e Utet, sono disponibili per il download su MediaLibraryOnLine: qui l’elenco dei sistemi bibliotecari aderenti.

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Articolo ripreso e modificato da Le Letture di Biblioragazzi (L’estate di GiacomoFuochi d’artificio,  Una mattina mi son svegliato), alcuni diritti riservati.