A volte i luoghi sono magici. A volte lo sono le persone
Peter ha quasi tredici anni, i suoi genitori hanno appena cambiato casa per causa sua e lui pensa di esser nato nella famiglia sbagliata. In fuga dal rumore di casa, dalle incomprensioni e dalle domande, trova rifugio in una valle oltre la collina che sembra rispondere, con i suoni della natura e la bellezza del paesaggio, alla sua necessità di solitudine e di silenzio.
La valle è incantata, misteriosa e carica di magia: sembra leggere nel pensiero di chi vi cammina, esaudire i desideri, trasformare i pensieri in realtà; fa parte della proprietà della signora Empson, che tutti considerano pazza e che difende gli animali a suon di schioppettate, guida un go-kart e sembra sapere tutto quel che ti passa in testa. Nella valle Peter incontra Annie che usa parole non comuni, che lo ribattezza “Peter Stone” e che lo trova straordinario per come riesce a rimanere immobile – abilità che lui stesso ha scoperto quando un crotalo attorcigliatosi sulla sua caviglia lo ignora come si trattasse di un sasso. Annie, con i capelli tinti color rosso semaforo, con i progetti di fare arte, con la risposta pronta e gli occhi attenti, salta nel bosco dicendosi una ragazza dei desideri. Solo in un secondo momento Peter capisce che non è la ragazza che esaudisce i desideri nella valle, ma che ha fatto parte del programma di Make-a-Wish, associazione che si occupa di realizzare i desideri di bambini che si pensa non avranno il tempo di diventare grandi. Annie si è ammalata di leucemia alcuni anni prima; ora la malattia è tornata e lei sta facendo i conti con il tempo a disposizione e con le scelte che gli adulti le vorrebbero imporre. Continua a leggere →