Molti fra i lettori più appassionati conoscono la triste sensazione di desiderare un libro che non è più in commercio. A volte questo libro è proprio introvabile, anche setacciando i mercatini dell’usato, le librerie remainder, la Caccia al Libro di Fahrenheit, le librerie dell’usato online; pur scrivendo all’editore suppliche che ne favoriscano la ristampa, anche implorando il fortunato possessore di una copia su Anobii, senza badare a spese.
La salvezza arriva spesso dalle biblioteche, dove è possibile trovare molti libri non più ristampati e fuori commercio. Con l’avvento delle biblioteche digitali, poi, questa salvezza arriva ancora più semplice e immediata.
Un prezioso romanzo di Michele Mari, La stiva e l’abisso, sta vivendo questo destino.
Michele Mari è un autore schivo, assente dai “luoghi della scrittura” più noti; nonostante questo, è oggetto di un culto straordinario da parte dei suoi lettori. In questa lunga intervista emergono in modo chiaro la sua personalità complessa e i suoi riferimenti letterari: quasi tutti gli autori da lui amati condividono con Mari una posizione di marginalità rispetto alle mode letterarie e, al contempo, una genialità che suscita un vera e propria adorazione nei lettori.